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Il salotto degli ultimi 18 whisky. Incontro del 22 novembre, di Rita Ferranti Noviello
“Il Salotto degli ultimi 18 whisky”
Secondo incontro avvenuto il 22 novembre.
Evento in cui il punto di partenza è stato l’ossimoro, quella figura retorica che consiste nell’accostare due parole di senso opposto o contrastante, creando un effetto sorprendente o paradossale. Per esempio, “silenzio assordante”, “dolce amaro”.
Gli ossimori possono essere usati per esprimere l’essenza dell’esistenza come fiamma dell’immaginazione, cioè la capacità di creare e trasformare la realtà con il pensiero e possono anche riflettere le contraddizioni e le sfide della vita, come la felicità e la sofferenza, la vita e la morte, il bene e il male.
Nella storia dell’arte, gli ossimori sono stati usati da molti artisti per creare opere originali e provocatorie. Per esempio, Salvador Dalí è famoso per i suoi quadri surrealisti che rappresentano oggetti e scene impossibili, come orologi sciolti, elefanti con gambe sottili, ombrelli che spruzzano acqua. Un altro esempio è René Magritte, che dipingeva immagini che mettevano in discussione la relazione tra realtà e rappresentazione, come una pipa con la scritta “Ceci n’est pas une pipe” (Questo non è una pipa). Un esempio più recente è Banksy, un artista di strada che usa lo stencil per creare opere che denunciano le ingiustizie sociali e politiche, come una bambina che lascia andare un palloncino a forma di cuore.
Agli ossimori si è fatto riferimento ricordando il periodo della pandemia, usati per descrivere la situazione caratterizzata da molte difficoltà e incertezze, ma anche da speranze e opportunità. L’ossimoro di trascorrere tanto tempo con il proprio compagno di vita e rendersi conto di quanto poco lo si conoscesse, arrivando al punto di non sopportarlo.
L’ossimoro era l’aperitivo alle 14, in quanto le attività di ristorazione chiudevano alle 18.
Un ossimoro era il personale sanitario in prima linea che rischiava la propria vita, mentre le persone si lamentavano d’essere costrette a stare a casa.
A tal proposito si è parlato del libro “Emozioni virali. Le voci dei medici della pandemia.” Il Pensiero Scientifico editore. Scritto proprio in quel periodo, quindi riportando le emozioni “vive” che si provavano.
Un ossimoro era il famoso Distanziamento sociale: cioè la necessità di mantenere una certa distanza fisica dalle altre persone per evitare il contagio, ma allo stesso tempo implicava una forma di solidarietà e responsabilità collettiva.
Un altro esempio era Lockdown stesso: il periodo di isolamento forzato a causa delle restrizioni imposte per contenere il virus era sfruttato per dedicarsi a attività artistiche e culturali, ma anche per affrontare la noia e l’ansia.
L’ossimoro come contraddizione, come condizione in cui due o più affermazioni, idee, sentimenti o azioni sono in conflitto o in opposizione tra loro e non possono essere vere o reali allo stesso tempo. Può essere visto come una fonte di problema o di paradosso, ma anche come una sfida o un’opportunità.
L’esistenza umana è intrisa di contraddizioni e ossimori, che si manifestano in diversi aspetti della vita. Per esempio:
La contraddizione tra l’essere e il divenire: l’essere umano è un ente che ha una propria identità e una propria essenza, ma allo stesso tempo è un processo che cambia e si evolve nel tempo e nello spazio, in relazione con sè stesso, con gli altri e con il mondo. Quindi sempre alla ricerca di sè stesso, di un senso e di una direzione, ma anche di una trasformazione e di una crescita, portandolo a confrontarsi con le sue potenzialità e i suoi limiti, con le sue certezze e i suoi dubbi, con le sue aspirazioni e le sue frustrazioni.
La contraddizione tra la libertà e la necessità: cioè capacità di scegliere e di agire in modo autonomo e responsabile, ma allo stesso tempo l’uomo subisce le influenze e le costrizioni del contesto e delle circostanze, che condizionano le sue possibilità e le sue conseguenze. È quindi sempre alla ricerca di un equilibrio tra la sua volontà e il suo destino, tra il suo progetto e la sua realtà, tra il suo desiderio e il suo dovere.
La contraddizione tra la ragione e l’emozione: l’uomo come essere razionale che usa la logica e il pensiero critico per comprendere e interpretare la realtà, ma allo stesso tempo è un essere emotivo che usa i sentimenti e le intuizioni per esprimere e comunicare la sua interiorità. Ecco quindi l’integrazione tra la sua mente e il suo cuore, tra il suo sapere e il suo sentire.
Si può così giungere alla conclusione che l’esistenza umana è fonte di conflitto o di armonia, di crisi o di crescita, di sofferenza o di felicità, a seconda di come vengono affrontate e risolte le situazioni. La vita stessa è un po’ come un ossimoro, in cui si mescolano elementi opposti o contrastanti, che creano un effetto sorprendente o paradossale. La vita è quindi una sfida e un’opportunità, una domanda e una risposta, una ricerca e una scoperta, una fiamma e una cenere, un’ombra e una luce. (Rita Ferranti Noviello)