SESSANT’ANNI DI STORIA… E UN PO’ DI CRONACA. 1951-2011 – Roberto Guerrini
Roberto Guerrini
Circolo Pattinatori Grosseto
Ricordare vuol dire anche riscoprire. Non lasciare che muoiano le cose belle e nemmeno quelle meno belle, momenti del passato che avevamo chiuso in qualche cassetto della memoria e lasciati lì, dimenticando le gioie che ci avevano dato, le delusioni, ma anche quanto avevano rappresentato nella nostra vita. Ricordare l’hockey a Grosseto significa tutto questo.
Tornare a quei ragazzi del dopoguerra che, usando attrezzature di emergenza, spesso costruite da soli, attrezzature che oggi farebbero sorridere,correvano sui pattini negli spiazzi di Piazza De Maria (in città andavano ricostruite le case, figurarsi se si poteva pensare a una pista di pattinaggio!), e sentivano dentro lo spirito della loro città, pronti a qualunque sacrificio, pur di portarla il più in alto possibile. Quei ragazzi dei primissimi anni Cinquanta, si chiamavano Dedo (Sensini), o Roberto (Guerrini), o Marco (Mariotti), e, prima seguendo solo le “regole” della strada, quelle cioè che nessuno aveva mai scritto, ma che i ragazzi si davano da soli, in seguito “regolati” da altri, giovani o meno giovani, come Mario Parri, in società e squadra, affrontarono campionati e gare. Era la Grosseto che rinasceva dalla guerra, quella città chiusa (o quasi) dentro le sue Mura che voleva risorgere, scoprire emozioni nuove, respirare l’aria della libertà che fino ad allora era stata proibita. È sciocco chi dimentica ciò che è stato e pensa di vivere il presente senza la forza del passato. E così quei ragazzi di allora, (o almeno quelli che sono rimasti), si sono imposti di non dimenticare, di far conoscere anche a coloro che allora non c’erano, quel che ha rappresentato il Circolo Pattinatori Grosseto, così si chiamò a partire dal 1951, gli inizi eroici, la crescita, i momenti delle corse di pattinaggio su strada che portarono a Grosseto anche titoli italiani e, successivamente, perfino mondiali. Di tramandare quel “miracolo hockeystico degli anni Sessanta”, dei tempi del presidente Gianni Marini, anni in cui la squadra di hockey si allenava sul piazzale fuori le Mura e andava a giocare sulla pista di Follonica; di rievocare la gioia del campo, che venne inaugurato nel 1966 e che l’alluvione sommerse dopo una manciata di mesi ma che fu ripulito e rimesso a nuovo dagli stessi dirigenti e dai giocatori; e, ovviamente di ricordare le vittorie (primi nei Campionati di Promozione del 1957, 1961, 1962, 1963), l’anno in cui venne sfiorata la promozione in serie B, la serie A e le altalene fra la serie A e la Serie B… La vita del Circolo Pattinatori Grosseto è più di una vita, perché assorbe quelle degli atleti, bravi e meno bravi, giovani e meno giovani, che riuscirono a esaltare questa città, quando aveva ‘le toppe sul sedere’, come dicevano i nostri vecchi, quando arrivò il boom economico e si viveva bene, e durante gli anni d’oro (per il Circolo Pattinatori) dal 1970 al 1986, nei quali arrivarono titoli nazionali e perfino la medaglia d’oro ai Giochi della Gioventù (1980). Poi l’oblio e oggi la voglia di rinascere. Il Nuovo Circolo Pattinatori, come una mitica Fenice, è rinato dal cuore di uno dei suoi portabandiera più prestigiosi, Massimo Mariotti, e la sua idea è stata immediatamente accolta con entusiasmo da un altro “grande” dei pattinatori grossetani, Roberto Guerrini. Siamo tornati, sembrano dire, e ripartiamo da zero (o quasi) come allora, come sessant’anni fa, quando si correva e si giocava ma la pista non c’era. Nemmeno oggi a Grosseto la pista (coperta perché questo è indispensabile oggi, per disputare campionati) c’è. Ma è rinato l’entusiasmo e la voglia di fare, di sacrificarsi, di competere nel nome e con il nome della città. Questo libro mancava. Ed è bello che sia arrivato. Che ricordi la storia, i personaggi, che riproponga immagini fotografiche ma anche “palmares”, giocatori e dirigenti, giorni felici e giorni tristi. Per non dimenticare, per non perdere un pezzo della nostra stessa vita, della vita della nostra città. Il Circolo Pattinatori fa parte della storia di Grosseto. È bene che dalle ceneri risorga con nuovo vigore. È obbligo ringraziare chi ha avuto l’idea di farlo e ha trovato la forza per poterlo fare. Ed è altrettanto importante ringraziare chi darà una mano perché possa essere fatto. Claudio Bottinelli
Quando Roberto mi descrisse, per la prima volta, la sua volontà di raccogliere e divulgare il patrimonio, oltretutto monumentale, delle sue esperienze e dei suoi ricordi in campo rotellistico, pensai, con soddisfazione, che non ci fosse, a Grosseto, soggetto più qualificato e appassionato di lui. Infatti Roberto, oltre a essere stato il capitano biancorosso di tante battaglie sportive con stecca e pattini, aveva già avuto il merito di portare a Grosseto il titolo di Campione Italiano assoluto di pattinaggio, (velocità 300 m.), con un record rimasto a lungo imbattuto. Certo è che alla sua figura sono più facilmente associabili le immagini del Circolo Pattinatori Grosseto. Sin dalla sua fondazione, nel 1951, Roberto ha infatti, rappresentato l’elemento catalizzante di un movimento, che attirava sempre più simpatie tra i grossetani, man mano che i risultati si inanellavano, sino alla conquista della serie A. Uno Zibaldone di memorie scritte e fotografiche, che documentano anche una Grosseto che non c’è più, più paesana sicuramente, ma anche più spontanea e popolata da affetti. La città dei primi allenamenti sull’asfalto di Piazza De Maria e le corse su strade, allora, senza auto. Le vicende dell’hockey, dalle merende familiari dopo gli allenamenti, agli ingressi in pista dalla troniera medicea, tra due ali di tifosi e di amici. E inoltre il grande boom sportivo a cavallo degli anni ’70, il tanto atteso derby con il blasonato Follonica e la costruzione del primo importante vivaio giovanile con Bonucci, Parisotto, Artini, Fantozzi, Colombini, Biancucci ed i fratelli Mariotti (peraltro figli d’arte). La tenacia dei veterani “sopravvissuti” ha bypassato la crisi degli ultimi anni e ha rilanciato la passione sino alla rinascita, nel 2008, del Circolo Pattinatori Grosseto 1951. Cinquanta bambini recuperati, oggi, a questa disciplina sportiva, ai quali i “rifondatori” sperano di poter dare presto una adeguata struttura, dove poter coltivare la propria passione. Tutti questi aspetti che balzano, con estrema vivacità, dalle pagine del libro di Roberto, un globe trotter per motivi professionali, ma profondamente radicato alla sua terra, con l’amore per la sua comunità, per i valori dello sport, che oggi come allora, candidamente traspaiono dal suo carattere da eterno ragazzo. Alessandro Capitani - Presidente Provinciale CONI Grosseto