Un tozzo di pane

 

“ Un tozzo di pane”

 

DRIIINNNNN

SBAAAMMM

« Smettila di fare il bambino » lo rimbrottò l’uomo.

« Come ti permetti…» rispose la voce.

« Come ti permetti tu » lo provocò l’altro.

« Se volessi…» esclamò con tono adirato la voce.

« Ma non vorrai » gli rispose lui sicuro.

DRIIINNNNN

SBAAAMMM

« Chiamami tuo padre… » lo esortò serio.

« Sono qui ragazzi! » esclamò il capo.

« Era ora…papà senti »

« So tutto…smettetela! »

Karol si alzò lentamente e, conscio che anche solo un passo lo facesse soffrire come trafitto da mille lance, si diresse verso la cucina. Allungato un braccio, prese un tozzo di pane dalla credenza che, a dispetto dei suoi predecessori, aveva voluto sobria come lo era stata tutta la sua vita. La stanza era tiepida e non vi era traccia di quell’opulenza che in tanti pensano si possa celare dietro le solide mura Papali.

« Karol… ancora il pane secco? » gli chiese la voce.

« Certo mio signore… di cosa dovrei nutrirmi?»

« Mah…qualcosa che ti possa sfamare meglio…guarda come sei ridotto »

« Il pane è fonte di vita mio signore »

« Lo so, ma anche la carne lo è, su…fatti aiutare »

« No! Dio di tutti i cieli, devo soffrire come i derelitti, come tutti quelli che al mondo arrivano senza nulla…e senza nulla proseguono nella loro vita terrena »

« Ma tu sei il capo della chiesa Cattolica Romana, abbiamo ancora bisogno di te »

« E tu sei il mio capo… »

« Non vorrai farmi preoccupare allora, o ancora peggio arrabbiare…»

« Ma no, il compito di un Papa è di stare vicino ai suoi fedeli. E io… con questo misero cibo mi sento in completa simbiosi con loro »

« Ma è un tozzo di pane… e per giunta anche di cinque giorni fa »

« Lo so, più è vecchio più è buono, anche se mangiarlo diventa un sacrificio e nutre poco, ma accresce l’anima perché mi avvicina ai poveri »

« E allora per compiacermi, dammi soddisfazione, fatti cucinare qualcosa da quel ragazzo »

« Nemmeno per idea…io ho il mio tozzo di pane secco »

« Che devo fare con te…mi servi vivo, non morto »

« Non è vero! Da morto ti servirò anche meglio…»