MEMORIE DI PETALI IN VOLO – Loretta Stefoni
Loretta Stefoni
Tindari Edizioni 2012
Se è vero che la poesia è l’arte di trasmettere emozioni e stati d’animo nella maniera più evocativa, la silloge ‘’Memorie di petali in volo’’, ci trasporta cavalcando il fantastico Ippogrifo, dal glaciale silenzio, alla solitudine dell’anima, dal passionale vigore a ben più miti sfumature del cuore. L’uso sapiente delle metafore crea un contenuto altamente intimistico, dove prevale l’accurata scelta dei vocaboli, che danno origine a componimenti nei quali la solitudine s’intreccia a proiezioni e congetture rivolte al futuro.
Liriche pervase di sincero convincimento, dove i fantasmi dell’afflizione, spesso, sono gli unici compagni. Retaggi di sentimenti ed emozioni che catturano il sentire dell’Autrice in una logica ferrea, spingendo e costringendo il lettore ad attente e acute riflessioni. Rimpianti e languori sono le caratteristiche della silloge ‘’Memorie di petali in volo’’ dove, sfumatura dopo sfumatura, la Poetessa snoda e confida ogni più recondito anelito di emozione. L’amore e il dolore sono i temi conduttori della raccolta, dove il presente si confronta con il passato e le speranze o le delusioni si confondono con il dolce sentore di ‘’quella’’ fiaba da sempre ricercata. Emozioni sensorie vengono chiaramente narrate nei vari versi, incantando e attraendo il lettore con terminologia intensa ed esaltante, ma non certamente scevra di delicatezza. La malinconia acuisce la sensibilità, elevando l’Autrice a momenti di vero e proprio fervore lirico. ‘’Fu un’illusione a prendermi la mano / e farmi sentire il vento tra i capelli, / il sole sulla pelle e le farfalle nello stomaco/’’ (da Paura d’amare); versi, questi, a testimoniare l’immediatezza con cui l’emozione è confidata al lettore, in un susseguirsi di parole che denotano una vera e propria confessione spirituale.
Poesie non facili, che procedono attraverso attimi lievissimi, ma ricchi di fantasiose tinte atte a catturare e imprigionare attenzioni. Fremiti e turbamenti ci parlano, con tutta la dovuta leggiadria, della ansie della Stefoni, mentre logiche riflessioni, scaturiscono dall’analisi di questa coraggiosa silloge. Regia di un sogno che non si realizza, sconcerto di una realtà purtroppo concretizzata… ecco la lama che penetra tra rigo e rigo, tra verso e verso, ferendo ogni più casto, sentito e esaltante sentimento. ‘’Memorie di petali in volo’’, metafora del dramma di un’esistenza malinconica, dove solitudine e delusione non riescono, però, ad appesantire una vita che, comunque, viene vissuta nella sua pienezza ed irrorata con l’elisir della speranza. ‘’Ruba le note dell’onda / che accarezza la sabbia, / fammi vibrare le corde dell’anima / in una magia di suoni / Spegni la realtà… accendi il sogno/” (da Menestrello d’amore); parole abili ad illustrare la passionalità celata dietro eleganti espressioni lessicali. Voglio concludere questa nota critica, paragonando gli scritti dell’Autrice alla ‘’Magia di una notte d’estate’’.
Dalla prefazione di Fulvia Marconi