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“A casa io e te” di Alfredo Carosella, articolo di Rita Ferranti Noviello
A casa io e te, di Alfredo Carosella
Sabato 16 dicembre 2023 nello splendido contesto della Galleria Arte Sempione si è svolta la presentazione del libro “A casa io e te” di Alfredo Carosella edito da La Bottega delle Parole. Serata che ha aperto un week end speciale per l’autore in quanto il giorno successivo ha ritirato il prestigioso premio “Talenti Vesuviani 2023 – Narrativa Legalità”.
L’evento è stato aperto da una splendida Valeria Bellobono che ha saputo incastrare i vari momenti della serata, in cui le suggestive letture di Massimo Chiacchiararelli e Federica Sciandivasci si sono alternate agli intermezzi musicali del maestro Paolo Valbonesi insieme alla conversazione amichevole tra Alfredo Carosella e i relatori Maria Rizzi e Roberto De Luca, rispettivamente presidentessa e vicepresidente dell’Iplac.
“A casa io e te” è un romanzo che narra del protagonista, Mario Russo, sopravvissuto al terremoto del 1980 in cui la sua casa è stata distrutta, come la sua vita. Seppure il romanzo inizi con un’immagine molto forte, via via diventa sempre più amorevole fino a risucchiare in un vortice che induce il lettore a proseguire, non solo per la modalità narrativa dell’autore, ma anche per gli spunti di riflessione che dona.
Il terremoto ha tagliato in due la vita del protagonista, il Mario bambino fino a quel 23 novembre ha vissuto in un contesto popolare e umile, condiviso anche dagli altri del quartiere, in cui non ha mai visto cosa ci sia “oltre”. Nonostante ciò all’affermazione dei sopravvissuti abbiamo perso tutto, lui risponde che non hanno perso tutto perché sono vivi.
Dopo si ritrova ad affrontare una nuova vita, a Posillipo, distante anni luce dal precedente contesto. Quartiere esclusivo di Napoli, il cui nome deriva dal greco pause e lypon, tradotto: “cessazione dei dolori”, cioè la bellezza come rimedio alla sofferenza, una sorta di pozione magica, di isola felice in un contesto storico, quello degli anni 80 (e non solo) in cui sono evidenti i problemi della disuguaglianza, della corruzione, della criminalità e dell’abbandono.
Dove bisogna tacere e sottostare alla legge del più forte, ma dove ci sono anche i buoni che cercano di andare avanti senza lasciarsi intimorire. Mario cresce, quindi, in questo nuovo quartiere in cui una figura fondamentale è la zia, che gli trasmette la passione per la lettura, lettura che apre il cuore e la mente. Famiglia che quasi non conosceva considerati i pessimi rapporti che suo padre aveva con loro, ma c’è sempre una speranza.
La speranza è il filo conduttore in tutto il libro, la speranza di rinascita e di rivincita nei confronti di una vita beffarda che tanto toglie, ma tanto regala.
Un libro interessante e coinvolgente, che tratta in maniera egregia il tema della resilienza, cioè la capacità di affrontare le difficoltà e ricominciare. Particolare, e merita riflessione, il rapporto tra padre e figlio, che devono superare le barriere della comunicazione e dell’incomprensione.
Un libro degno del premio ricevuto e per l’IPLAC è stato un onore presentarlo.
Rita Ferranti Noviello, Consigliere Iplac e addetta stampa