Con il cuore appeso a un filo
Sandrino entrò di soppiatto nella stanza dei nonni e si sdraiò sul lettone, proprio nel mezzo. Amava quel posto, lì aveva ascoltato a bocca aperta le meravigliose storie che suo nonno Giovanni gli raccontava. Storie di guerre, di eroi, di principi e animali feroci, a volte tanto paurose che lui faceva finta di aver sonno e piano piano si rannicchiava fra le braccia di nonna Luisa. Il posto dove correva quando di notte c’era il temporale, quello vero con i lampi e i tuoni. “ Nonna, nonna, da dove vengono i tuoni? E perché fanno tanto rumore? ” – “ Non devi aver paura Sandro, i tuoni vengono dal Paradiso quando gli angeli giocano a bocce. In cielo il campo da gioco è grandissimo e le bocce sono enormi, grandi come una casa. Quello che sentiamo è il rumore che fanno le bocce quando sbattono fra loro e i lampi sono le scintille che scaturiscono al momento del contatto.” Com’era bello stare la sera in mezzo ai nonni!
Da quando nonno Giovanni era volato in cielo però non era più la stessa cosa e lui non ci andava quasi più : quel posto vuoto gli metteva tristezza e quando chiedeva alla nonna di raccontargli una storia lei gli diceva sempre ” Fai il bravo Sandrino, la nonna è stanca, la storia te la racconta domani”. Ma il giorno dopo poi gli ripeteva la stessa cosa… Così Sandro sul lettone ci andava di nascosto il pomeriggio, mentre la nonna era indaffarata in cucina. Si sdraiava e ad occhi chiusi ripensava alle storie del nonno cercando di ricordare i nomi e le avventure di ogni racconto.
Quel pomeriggio, ad un tratto, gli tornò alla mente che il nonno teneva sempre nel cassetto del suo comodino qualche caramella e si disse “ Nonno le teneva per me, quindi se ne prendo una non si arrabbierà di sicuro, anzi! ” e a cuor leggero afferrò la maniglia e aprì. Guardò dentro al casseto ma – che delusione! – non vi era traccia di caramelle. C’era un rosario, un piccolo pettine e giù, sul fondo, gli occhiali del nonno. Gli occhiali del nonno!! Accidenti, pensò, la notte che è volato in cielo nella fretta li ha dimenticati! Ed ora come farà, povero nonno? Come fa a giocare a bocce senza gli occhiali? E se guarda in giù, come fa a vedermi da così lontano?
Sandrino capì che il problema era veramente serio ma si disse “ Ormai sono grande, ho quasi sette anni, devo risolvere la questione da solo”. Prese gli occhiali e andò in camera sua ad escogitare un piano. Pensò e ripensò, quindi gridò “ Ci sono!” e si mise al lavoro. Su di un foglio scrisse in bella calligrafia “ Cuesti ochiali sono di mio nono Giovanni. Ciunque li trova deve portalli a lui. Grazie”. Chiuse il messaggio in una busta, poi prese il suo salvadanaio di terracotta e lo mise a testa in giù. Aiutandosi col tagliacarte di suo fratello con un po’ di pazienza fece cadere dalla fessura tre monete da un euro e se le mise in tasca. Con il cuore in gola corse alla piazzetta delle giostre nella speranza di trovare il venditore di palloncini. SI! Era proprio fortunato, l’omino dei palloncini c’era! Tutto eccitato ne comprò tre, intrecciò i fili assieme e all’estremità legò gli occhiali del nonno e la busta con il messaggio. Quindi, sorridendo, li lasciò volare “ Coraggio ragazzi, fate un bel lavoro! “ gli gridò mentre li guardava scomparire nell’infinito.
Dopo un pò tornò a casa. Sua nonna gli domandò “ Sandrino, dove sei stato che non ti trovavo più? ” – “ In piazza nonna, a fare una commissione ” Poi, ripensando alla sua avventura, gli chiese “ Scusa nonna, ma quelli che stanno in cielo la guardano la televisione?”. “ La televisione? No Sandrino, in Paradiso le porcherie non possono entrare…”