A mio padre
Forse vento aliterà
dal fondo dei mari
bruciati in vortici
d’inesauste promesse
che ti videro,
dolente profugo,
dal dardo della storia
trafitto a stemperare
addii e lacrime di madre
lungo la dalmata sponda
che approdo negò a quanti
un cognome avevano
a stringere d’assedio.
Tempo sarà del ritorno,
dicevi,
ma fu solo vagare
da estate a estate,
come gabbiano smarrito
che fra nebbie implori
fragori di rotte.
Da Fragori di rotte, Tracce 2008.