Je roule
Ruoto, scivolo, piroetto,
tra piedi frettolosi,
non trovo le mie orme
sul calore della sabbia
solo i segni delle mie ruote,
due strisce affondate dal peso della sofferenza.
Sofferenza gratuita,
sofferenza che scivola lentamente
come la mia vita,
sgrana goccia dopo goccia
attraverso il tubo della flebo.
Attendo, aspetto,
cerco le mie orme,
non le trovo: io ruoto,
je roule.
Due linee sul grigio dell’asfalto
segnano l’inverno.
Aspetto al di là delle vetrine dei negozi,
Io non entro, attendo fuori.
Scale fra me e la gente,
porte troppo strette,
barriere che strappano la libertà.
Mondi inesplorati
oltre quelle rampe
la vita si muove agitandosi
fra vanità e gambe frettolose,
fra sogni che strappano l’anima
e carezze dell’impossibile
ho perso le mie orme…, ma io ruoto, si…
In un mondo fatto di passi,
je roule.