La suicida
Gemente giace un’alma ed è in lagnanza,
e questa Vita illusa or maledice.
Si tormenta alla vecchia e cupa stanza
la meretrice.
Bionda e bella e gentile appare e dice
fors’anche i versi mesti e una romanza,
e di sentir, di core e di costanza
fu migratrice.
Stanca e oppressa e colpita è ormai dal senso,
e tradita si lagna – e in colpa e innocente -
e l’Amore le appare alfine immenso,
e all’alma ‘l sente.
Ma tanto è ‘l duolo insano e al spirto denso
che al rosso labbro sugge un tosco e attraënte.
Giovin cade e morente;
e sgualdrina ne muore, oh Sentimento,
per illuso sentir, pe’ un tradimento!