Meraviglioso!
… e riuscire a fermare l’immagine dei due meravigliosi giorni passati insieme ad Abano.
Carissima Maria, e carissimi voi tutti miei splendidi compagni di viaggio, anche questa volta non posso fare a meno di esprimere la felicità di aver avuto modo di darvi il benvenuto nel mio cuore e di essere stato a mia volta accolto con affetto nei vostri. Grazie infinite, è stato veramente qualcosa di
Meraviglioso!
(al nostro stare insieme)
Uscire dalla gabbia e per un poco
volare nei sorrisi della gente,
trovare nei pensieri e nei silenzi
la dimensione giusta per capire.
E poi musica e canti e storie e versi
fino a sentire il sole dentro al cuore.
Nulla che non sia noi…
Meraviglioso!
Per voi l’Olimpo!
Lo devo solo a voi, miei cari amici,
se infine sono uscito dal mio Io.
Certo ho sofferto, è testimone Dio,
ma lascio dietro a me gli anni infelici.
Troppe illusioni: alberi o edifici?
Le vedo come tali, a modo mio.
Soffi di vento a raffiche, un fruscio…
e via le fondamenta, o le radici!
Di carte i miei castelli, lo sapevo.
Nel vento di tempesta in un baleno
sono volati verso chissà dove.
Ma pur se attraversavo un “medioevo”,
sentendomi diverso, quasi “alieno”,
capii alla fine che non sempre piove.
Non fosse stato per il vostro amore,
nei giorni tristi, burrascosi e grigi
sarei rimasto preso da litigi
tra inutili vendette, senza onore.
Ero rabbioso, quanto malumore,
finché ho incontrato voi, devoti, ligi
ad aiutarmi, a rendermi i servigi
di veri amici, nobili di cuore.
Per ringraziarvi tutti, cari miei,
compongo dolci versi di sonetto,
meritereste il monte degli Dei.
In un Olimpo, insieme alle mie Muse,
vi immagino e vi scrivo con affetto
e fantasia… con ali ormai dischiuse!
Grazie Paolo, proprio di ” dimensione giusta” si tratta. Ancora una volta, con tante emozioni nel cuore, arricchiti di nuovi versi , volti attenti , dolci sorrisi, quasi stride tornare ad occuparsi delle cose di tutti i giorni, sapendo che c’è quel nostro luogo dove vive la parte più vera di noi, meravigliosamente descritta nei tuoi versi.
In tutto questo ci consola la certezza che come ogni famiglia, anche la nostra, avrà presto altre occasioni d’incontro.
Un abbraccio a tutti!
Purtroppo ho potuto godere (infinitamente) solo della prima giornata della “premiazione-festa dei 10 anni d’attività dell’I.P.L.A.C.”ma, è stato il raggio di sole che rompe la monotonia delle mie giornate uggiose: L’accoglienza; la disponibilità degli organizzatori; il piacere di stare tra gente “grande” che non ti fa sentire piccolo; la compagnia di persone simpaticissime; passi di danza senza musica che mi hanno riaperto un mondo perduto. Tutto questo mi fa sentire orgoglioso di essere parte dell’I.P.L.A.C. Rubo la frase a Simona: grazie a tutti voi.
Cari tutti,
i due giorni trascorsi ad Abano sono stato un arricchimento, una nuova spinta, un piacere nell’ascoltare e nell’accogliere.
Credo che il simile attiri il simile, la nostra unione ha un fil rouge che si chiama cultura. La cultura da condividere, divulgare, non certo quella da mettere in vetrina. Non carri dei vincitori, non esaltazione, non muri ma ponti. Un solido e lungo ponte che congiunge tutta l’Italia perchè gli “iplachiani” vengono da ogni parte della nostra Penisola e sono tutti armati di penna e inchiostro.
Non solo presentazioni di libri quindi ma anche reading, dibattiti, incontri culturali, angoli di arte in cui ognuno potrà esprimersi .
Un grazie a tutti voi.
Grande Paolo! grazie per le tue bellissime parole che confermano il fatto che siamo una famiglia… non di sangue, ma di anima, e questo, ancora di più, testimonia il fatto che ci siamo SCELTI!!!
Un abbraccio a tutti voi…
Ciao, Poeta dei poeti. Il tuo pensiero ti rende grande, come sempre. Siamo una grande squadra, è bello esserci incontrati… Grazie per le tue parole, semplicemente “meravigliose”!
Carissimo Paolo,
uso le tue parole per dirti che “anche questa volta non posso fare a meno di esprimere la felicità” di leggere i tuoi versi, a noi dedicati, e il pensiero che li accompagna. Per me, per noi, prezioso.
Abbraccio te, Maria e tutti i cari amici.
Sonia
Innanzitutto… TU!
E la VERTIGINE che mi hai regalato, e il sogno della vita, che si rigenera negli atti d’Amore e il Tempio dell’energia positiva divenuto realtà…
La poesia è lo specchio di un uomo simile a mio padre… le parole che hai scelto sono un inno al Suo sogno divenuto realtà. Eravamo pochissimi nel 2003- 2004…. forse sei… eppure abbiamo rappresentato una folla.
A dimostrazione che dalle gocce nascono le fonti, dalle fonti i fiumi e i fiumi rappresentano i sentieri che conducono
al mare! Paolo: sei il simbolo dell’IPLAC!