Parole
Parole,
bisbigli d’anima,
liberi s’arrampicano
sull’acero dei sogni.
Aspettano che il vento li scompigli
come i capelli nel momento del risveglio.
Lì, al riparo, dall’uragano delle angosce,
scrollo la polvere col vento dei rimorsi.
Ad uno ad uno si staccano piano
e spinti da stacci d’aria,
scendono girando con le eliche rosse.
Lì, ti parlo, lì, mi parlo,
perchè mi senta faro del tuo mare.
E m’affogo nel tuo intimo pensiero,
fra i tanti ricordi scalzi,
deserti come inverni spogli.