Paolo Buzzacconi – Premio Voci 2014
IX Premio Letterario Nazionale “Voci – Città di Abano Terme”
Premio Speciale “Effigi”, Sez. C – Poesia in Metrica “Nicola Rizzi”
a Paolo Buzzacconi (Roma) con “Vivo“.
Motivazione
Sonetto classico, con rime chiuse (incrociate) nelle quartine e alternate nelle terzine, secondo lo schema ABBA//ABBA//CDC//DCD, impreziosito dalla semiassonanza atona (identità della sola vocale finale) che integra sia le rime dell’ottetto sia quelle del sestetto (-ina : -esta, -oro : -ivo).
Memorabile (in senso tecnico e in senso lato) la ricorsività fonica del primo endecasillabo (Mi manca la domenica mattina), con quella sua insistenza sulla consonante nasale bilabiale [m] e la doppietta delle sillabe finali -ca, che svelano la pregnanza di quel verbo (mi) manca ricorrente ben quattro volte in anafora ai vv. 1, 3, 5 e 14. Anzi, la suddetta ripetizione del sintagma mi manca a inizio verso tanto nel primo quanto nell’ultimo endecasillabo rivelano altresì una struttura circolare a sigillare magistralmente l’intero componimento. Ma la pregnanza dei tasselli di questo splendido mosaico poetico non si esaurisce qui: le disseminazioni foniche percorrono tutta la lirica quasi una vena aurifera, come ad es. in 1 mattina → 2 attesa (rappresentazione ATT), 3 testa → 4 fretta (assonanza al mezzo), 5 cervello → 6 quello (rima interna) ecc. Di particolare rilievo è anche il v. 8 (di colpo ogni ricordo è come spina…), il quale, a prescindere da quel come spina senza articolo (forse l’unica smagliatura nella rete), annuncia con quel triplice (percotente!) co velare (colpo-ricordo-come) l’immediato subentrare della agnizione/confessione del dramma…
Il dramma del protagonista (tematizzato fin dal pronome Mi incipitario) è la perdita del lavoro, dei sogni, delle attese, di quell’adrenalina che sfianca e fa desiderare il riposo. Persino – e proprio questa è la cartina tornasole della veridicità di un dramma vissuto (o da chiunque vivibile) sulla propria pelle – la perdita della gentilezza d’animo, della capacità di non provare rancore verso coloro i quali bivaccano con le sventure altrui, ma non, paradossalmente (si veda l’ossimoro del verso finale) la perdita del decoro: Mi manca la mia vita… e sono vivo.
Un autore, insomma, nel quale la sicura padronanza tecnica “lavora” decisamente al servizio della Poesia.
Claudio Porena
Premi
- Una pubblicazione gratuita con Effigi Edizioni, di Arcidosso (GR).
- Una pregiata targa-teca.
Poesia
Vivo (testo + audio interpretato da Rodolfo Vettor).