Pasolini. La poesia, il sacro, la libertà e l’idroscalo – Roma

Pasolini. La Poesia, il sacro, la libertà e l’idroscalo
Roma, l’Enoteca Letteraria di via IV Fontane,130 12 aprile 2015
con gli interventi di Sandro Angelucci, Franco Campegiani e Paolo Tanzi.

Racchiudere la figura di Pier Paolo Pasolini in precise definizioni è oltremodo restrittivo e fuorviante. Di conseguenza ogni tentativo di parlare di lui mettendo in evidenza un singolo aspetto della sua poliedrica attività è utile in quanto solo in questo modo si riesce ad approfondire compiutamente tale aspetto.
Il lungometraggio di Pio Ciuffarella, L’operaio dei sogni, come dice Franco Campegiani nella sua nota: “non vuole avere e non ha le valenze di un documentario sulla vita di Pasolini, ma di un racconto immaginario teso ad esaltare, nella prima parte la potenza imprescindibile del sogno (un sogno capace di riportare in vita un fantasma), e nella seconda parte, con le scene del Battesimo, la valenza della sacralità della vita e dell’essere.
Sono questo due temi, assolutamente predominanti nell’opera pasoliniana, che vengono approfonditi e descritti nel lungometraggio di ed è intorno questi che si snoda il filo del racconto.
Viene subito in mente l’aspetto più aspro e critico di Pasolini, sempre pronto a castigare il mondo intellettuale a lui contemporaneo celebrando la supremazia della semplice cultura contadina. A questo proposito basta ricordare quel suo famoso articolo nel quale contrapponeva gli appartenenti al movimento studentesco sedicente rivoluzionario a quei poliziotti, figli della terra appunto, che lo Stato schierava a difesa del sistema e che venivano puntualmente derisi e osteggiati.
Viene subito in mente quello che, dai più, è stato definito il capolavoro assoluto di Pasolini, Il vangelo secondo Matteo, dove il senso di sacralità è presente ovunque, dalle pietre di Matera al volto di Maria

Marco Azzolini

Il millenarismo di Pier Paolo Pasolini

(riflessione sul film L’operaio dei sogni, di Pio Ciuffarella di Franco Campegiani)