Con questa feconda e sofferta raccolta lirica, Adriana Pedicini è giunta nei più remoti fondali della propria anima, per esorcizzare quella disperazione che sorge nei momenti tristi, in cui l’esistenza parrebbe minata da un destino crudele: «Oggi è paura/il nodo che stringe la gola/ svelle le radici dei sogni/ tinge di nero la prossima alba».
La poetessa, però, con quella ricchezza d’aneliti che aspira al sublime, nei suoi versi armoniosi, intensi e commoventi, non si abbandona a un discorso consolatorio, ma si affida a una superiore speranza che la volontà o la fede spesso sanno realizzare: «Se mi abbandono a te/ la mia certezza è salda».
Sconfitta “la nuvola nera”, la rinascita porta l’autrice (nella seconda parte del libro) su un nuovo percorso esistenziale, in cui è ancora possibile lasciarsi affascinare dall’intima essenza della vita e del suo mistero: «E sarà suono di violini/ nell’anima,/ fiori di pesco/ sui rami/ volo di rondini/ in cielo./ Semplicemente/ sarà/ nuova vita».
La tecnica espressiva è appropriata ai temi trattati, omogenea e ricca di spunti non solo meditativi ma pure estetici, con grande sensibilità della parola incanalata nelle sue declinazioni testimoniali e timbriche. Inoltre, forma e contenuto si coniugano in modo esemplare per la limpidezza del dettato e per il fremito che ne percorre i versi compiutamente riusciti.
Dalla prefazione di G. Possa