Leggiamo ‘Sirena guerriglia’ consapevoli che timbri, toni, ritmi, coloriture contengono due sensi: uno interno e l’altro connesso al viaggio globale, entrambi interessanti e pieni solo se intrecciati. Sono poesie dense e a tratti volutamente criptiche, come a chiedere agli stilemi ermetici una difesa per l’anima, uno scudo di non detto in ricercato contrasto con l’impellenza del dire, con la voglia di dichiarare, ma anche con il gusto di suggerire tra mille sospensioni”. Lucia Matergi