TRE VOLTE TRENTA – Isabella Giannelloni
Isabella GianelloniPiazza Editore 2010
Le storie e gli esseri umani a volte si incontrano in modo del tutto casuale, a volte guidati da qualcosa che può chiamarsi destino, in altre occasioni attentamente mossi da regie più o meno palesi. Anche le terre, a volte addirittura le epoche possono attraversarsi una con l’altra, intrecciare il proprio cammino, magari sgusciare via una davanti all’altra senza riuscire a sfiorarsi. Dipende dalle donne e dagli uomini che le abitano, o che ne sono pervasi, che le vivono o ne subiscono gli avvenimenti. Giulia quasi per caso si trova immersa, coinvolta in una storia vecchia di novant’anni ma che entra nella sua vita, sconvolgendone le (poche) certezze e solleticando il suo perenne desiderio di conoscere, sperimentare, sapere, viaggiare. Sulle tracce delle vicende di un “ragazzo del 1899”, attraverso le lettere conservate in un baule, al sicuro in una vecchia casa incastonata alle pendici della Maiella, Giulia si fa accompagnare da Leandro, compagno d’avventura tenero e premuroso, alla scoperta di quella terra d’Abruzzo, nuova per lei, ma anche di una nuova visione della propria, lungo il Piave, lontana da lì ma parte integrante del fronte italo-austriaco dal 1917 al 1918. In bilico fra le proprie emozioni di donna del Duemila e la reminiscenza dell’immane sofferenza patita durante la Grande Guerra da tutti i soggetti, civili e militari, ancora viva e, dopo novant’anni, ancora senza un perché, Giulia ripercorre in treno i viaggi, i tragitti del fante Vincenzo D’Angelo attraverso la spina dorsale dell’Italia, attraversa nuovi territori interiori, trovando dolore e speranza, emozioni, l’amore per gli odori e i colori che ha la terra, quella che accoglie chi è in cammino e chi si ferma.